In Italia ogni regione ha le sue bellezze e le sue particolarità. Se volessimo creare un atlante delle bellezze nel mondo, penso che ne occuperemmo una buona parte con quelle che si trovano in Italia.
A partire dal 1972 è stata creata una Convenzione sul Patrimonio dell’Umanità, Unesco, che registra controlla e salvaguarda i siti che hanno un valore per l’umanità. Che devono essere preservati per le future generazioni.
Ci sono due grandi tipologie di siti: quelli culturali e quelli naturali.
Nel 2021 i siti definiti Patrimonio dell’Umanità erano 1153 (896 della categoria beni culturali, 218 per le bellezze naturali e 39 misti). I siti erano dislocati in 167 stati nel mondo.
Qui ti inserisco un bel grafico che evidenzia ciò che dicevo nelle prime righe: l’Italia è la patria del maggior numero di siti Unesco nel mondo, anche se la sua dimensione territoriale è senza dubbio molto ma molto più piccola di quelli con cui si confronta: ad esempio la Cina che é in seconda posizione!
Perché ti racconto questo? Perché le Langhe, insieme a Roero e Monferrato sono diventate Patrimonio dell’umanità nel 2014.
Le Langhe, sito Unesco dal 2014
Le cinque aree vitivinicole sono state definite come zone di particolare interesse storico, ma anche culturale. La zona si trova nella parte meridionale del Piemonte, racchiusa verso sud dall’Appennino ligure e verso nord dal fiume Po. Al suo interno troviamo anche il magnifico castello di Grinzane Cavour: un nome che ha una rilevanza politica nella storia d’Italia ed anche un posto importante nello sviluppo vinicolo del Piemonte.
La zona che naturalmente si presenta con una conformazione di colline dolci e di ampie pianure, è stata modellata nei secoli dal lavoro dell’uomo.
Oggi, passeggiare nelle Langhe, così come nel Roero e nel Monferrato, ci fa capire come il lavoro dell’uomo quando rispetta la natura e ci convive con grazia, possono rappresentare una formidabile risorsa ed un impulso all’economia locale.
In questa parte di Piemonte sono stati ritrovati pollini di vite risalenti al V secolo a.C.. Già allora il Piemonte era un luogo di scambio tra le genti etrusche ed i celti. Plinio il Vecchio, scrive a proposito del Piemonte, dicendo che la coltivazione dei vigneti è senza dubbio tra le migliori in Italia, come resa e come qualità del prodotto.
Le Langhe dal punto di vista turistico
Nell’immediato dopo guerra, quando l’Italia intera soffriva della situazione difficile e le famiglie erano spesso in condizioni economiche molto precarie, avere un pezzo di terra faceva la differenza.
In queste zone del Piemonte, diciamo anche isolate dal punto di vista delle comunicazioni, la salvezza l’hanno rappresentate le grandi aziende. Da ricordare i flussi migratori determinati dalla Fiat che hanno fatto arrivare in Piemonte enormi quantità di manodopera dalle regioni del sud, che si installavano a Torino in cerca di un futuro migliore e più sicuro.
Se il Piemonte è sempre stato poco servito dalle grandi linee di comunicazione, le Langhe lo sono state ancora meno! Per decenni arrivare ad Alba, capitale delle Langhe, era un viaggio piuttosto scomodo.
Molti abitanti di Alba e delle Langhe in genere cercavano lavoro a Torino proprio con le stesse necessità che spingevano i fratelli del Sud. Ma nel frattempo si affacciava in questa zona una realtà che cresceva con regolarità e che dava la possibilità di un impiego sicuro sia agli uomini che alle donne: la Ferrero, con sede ad Alba. Il fondatore e tutta la sua discendenza hanno rappresentato per le Langhe una ventata di benessere economico. Con un risvolto sorprendente e lungimirante. Il lavoro in fabbrica, con i turni, permetteva di non abbandonare la campagna, di poter continuare a coltivare l’orto e soprattutto la vigna.
E così questo territorio non è mai stato abbandonato, ha sempre avuto la cura della mano dell’uomo e di tante donne che hanno pulito le viti, innestato, sfoltito e raccolto l’uva che poi diventava il prezioso vino per le famiglie.
La grande svolta nella percezione delle vigne e del vino si è avuta a metà degli anni ’80 quando un gruppo di giovani di queste zone ha sentito forte la necessità di valorizzare questo prodotto prezioso. Si sono poi chiamati e conosciuti come i Barolo Boys: si trova un bellissimo film-racconto che spiega il perchè e come si é sviluppato questo nuovo modo di concepire il loro prodotto.
E così si arriva ai giorni nostri, anzi al 2014, quando tutto è pronto. Le colline sembrano un quadro d’autore. In ogni stagione sono un inno alla bellezza. I filari geometricamente disegnati creano linee morbide che attraversano le colline.
In primavera tutto germoglia, le piccole foglie di intravedono nei filari spogli. A Maggio, in cima ad ogni filare, fioriscono le rose. L’estate è un tripudio di verde con foglie rivolte al sole ed il vigore della pianta che manda la linfa zuccherina verso gli acini di uva che maturano. Quando arriva la stagione della vendemmia, la festa si allarga su ogni collina ed ogni produttore decide quale potrebbe essere il momento perfetto per staccare il grappolo dalla pianta. Poi si inizia con il profumo che esce dalle cantine. In ogni strada arrivano carretti carichi di uva da pigiare e ripartono vuoti, dall’alba al tramonto. E poi arriva l’inverno e tutto si calma. Le nebbie creano paesaggi meravigliosi e malinconici che invitano al raccoglimento e che ti spingono ad assaggiare vini preziosi come il Barolo, il Barbaresco, il Nebbiolo, la Barbera, il Dolcetto, il Ruchè e tanti altri che si distinguono in base alla zona di produzione.
Torniamo alla domanda iniziale, dove sono le Langhe: sono in Piemonte tra le province di Cuneo, Asti ed Alessandria, e ti aspettano, circa a 150 km da Milano e da Genova. A 50 km a sud di Torino. Sono diventate meta di un turismo Slow, che cerca la qualità del tempo ed il ritorno ai ritmi lenti della natura.
Se ti ho anche solo un po’ incuriosito, direi che potresti valutare di regalare a qualcuno che ami oppure, perchè no, di regalarti qualche ora o qualche giorno in questa splendida zona dell’Italia. Ti lascio questo articolo perché tu possa trovare la tua esperienza da regalare nelle Langhe.
Noi “langhetti” ti accogliamo con i nostri modi piemontesi: poche parole, cibo buono, vino eccellente e poi tutto quanto scoprirai nei dintorni!