Gli argomenti trattati nel libro “Il completamento dell’Unità di Italia dopo la morte di Cavour (1861-1876)”
Dopo la morte di Cavour, il Ministro degli Esteri dal 1861 al 1876, Emilio Visconti Venosta e il Ministro d’Italia a Parigi, Costantino Nigra, contribuirono al completamento effettivo dell’unità nazionale italiana. La prima data importante per questo periodo di grande valore storico è il 1861, anno della morte di Camillo Benso Conte di Cavour. Quello stesso anno furono indette le elezioni per il primo parlamento unitario, a cui venne concesso di votare solo all’1,28% circa della popolazione italiana. Tali elezioni furono vinte dalla “Destra storica”, erede di Cavour e rappresentante la borghesia liberale, di cui facevano parte grandi proprietari terrieri, industriali e figure legate all’ambito militare. La “Destra storica” basò l’economia dell’Italia sul libero scambio e, mediante l’accentramento dei poteri, risolse le difformità legislative di tutta la penisola, estendendo la legislazione piemontese a tutto lo Stato. Venne riformato anche il sistema scolastico, uniformandolo a quello piemontese e successivamente venne istituita la coscrizione obbligatoria.
Un’altra data fondamentale che segnò il completamento dell’Unità d’Italia è il 1876, che decretò la fine dell’era della “Destra storica”. Venne attuata una “rivoluzione parlamentare” e il primo ministro Mighetti fu costretto a dare le dimissioni in quanto fu messo in minoranza dal Parlamento stesso, che rifiutava la nazionalizzazione delle ferrovie. In seguito a queste dimissioni il re Vittorio Emanuele II, diede l’incarico di formare un nuovo governo a Agostino Depetris, principale esponente dell’opposizione. Iniziava in questo modo l’era della “Sinistra storica”. Subito dopo le nuove elezioni la “Destra storica” si divise in due correnti differenziate secondo la localizzazione geografica.
La prima corrente era quella piemontese, erede ufficiale della Destra storica, che formò un’ “Associazione Liberale Permanente”. La seconda tosco-emiliana (sostenuta dai lombardi e dai politici meridionali) fu chiamata dispregiativamente “Consorteria” da parte dei piemontesi. I due principali leader di queste due fazioni erano Sella e Mighetti, impegnati da tempo in una battaglia di tipo personale. Per questo motivo le uniche caratteristiche che accomunavano le due fazioni di destra erano la necessità di raggiungere un pareggio di bilancio e il rifiuto delle riforme democratiche volute dalla Sinistra storica. La “Consorteria”, propriamente chiamata “Partito Liberale Costituzionale” (o anche “Unione Liberale”) confluì poi nel 1912 nel nascente “Partito Liberale Italiano”.
Il libro di Alberto Favero
“Il completamento dell’Unità d’Italia dopo la morte di Cavour (1861-1876)” (volume scritto da Alberto Favero) è stato presentato in data 14 marzo 2016, a Palazzo Lascaris a Torino, alle ore 17,00 . A tale presentazione hanno presenziato Mauro Laus (Presidente del Consiglio Regionale), Nerio Nesi (Presidente della Fondazione Camillo Cavour) e Pierangelo Gentile (Direttore del Centro Studi Cavouriani). Il volume è dedicato alla memoria di Emilio Visconti Venosta e analizza i fatti di questo importante periodo storico, trattando anche avvenimenti di enorme portata come la terza guerra per l’indipendenza nazionale, la rottura con la Chiesa cattolica e Roma capitale.