L’arte della fotografia consiste nel catturare il momento perfetto nel tempo e nello spazio, questo può essere ottenuto grazie a una serie di fattori, tra cui uno dei più importanti è la profondità di campo.
Si tratta infatti di una variabile estremamente importante in fotografia perché ci permette di gestire con precisione la nitidezza all’interno dei nostri scatti.
Nell’articolo di oggi parleremo proprio della profondità di campo nella fotografia digitale cercando di capire cosa si intende con questo termine, come influisce sulle nostre immagini e soprattutto come calcolarla in ogni situazione in cui ti troverai.
Insomma una dettagliata guida che ti permetterà di iniziare a utilizzare questa tecnica anche oggi stesso!
Che cosa si intende per profondità di campo in fotografia?
Come prima cosa cerchiamo di capire cosa si intende con il termine profondità di campo spesso abbreviata con l’acronimo Pdc.
La profondità di campo in fotografia è il termine usato per descrivere la porzione di immagine che appare nitida agli occhi di un osservatore.
Questa variabile determina quindi quali soggetti della composizione appariranno nitidi e quali invece sfocati, la profondità di campo ha quindi una grande importanza nel linguaggio fotografico di una qualsiasi fotografia.
La sfocatura viene infatti spesso usata per conferire maggiore importanza al soggetto principale dello scatto che appare invece completamente nitido.
Se quindi non sappiamo gestire al meglio questa variabile, potremmo non riuscire a comunicare correttamente con il nostro interlocutore e il messaggio fotografico contenuto in quell’immagine verrebbe così frainteso.
Quando bisogna usare la profondità di campo in fotografia?
La profondità di campo non è una variabile che ti sarà utile solo in un certo genere fotografico o in alcune particolari situazioni, si tratta di un parametro che dovrai saper calcolare in ogni scatto che realizzerai e dovrai quindi conoscerlo al meglio.
I casi di applicazione della Pdc sono infatti praticamente infiniti, ti potrà per esempio venire utile:
- Nella fotografia di paesaggio per ottenere una buona nitidezza su gran parte del frame
- In quella still Life per garantire così una migliore percezione della profondità spaziale
- Nella street photography per sapere quali soggetti risulteranno a fuoco nella fotografia naturalistica e macro per ricreare quello splendido effetto bokeh
- In tutti questi frangenti può tornare utile anche il calcolo della distanza iperfocale, ossia il punto dove mettere a fuoco per ottenere la massima profondità di campo possibile. Si tratta quindi di un argomento strettamente correlato con la Pdc di cui oggi non parleremo ma che puoi approfondire a questo link.
Da cosa è influenzata la profondità di campo?
Esistono diverse importanti variabili fotografiche che influiscono sulla profondità di campo, analizziamole insieme.
Lunghezza focale e profondità di campo
Una di queste variabili è la lunghezza focale, quella grandezza espressa in mm che si trova sul bordo di ogni obiettivo e che ha grande rilevanza per l’angolo di campo.
La lunghezza focale rappresenta la distanza che intercorre tra il piano ottico dell’obiettivo e quello di messa fuoco, quindi la pellicola o il sensore.
La lunghezza focale è una delle variabili (insieme all’angolo di campo) che permettono la classificazione degli obiettivi in:
- Grandangolari con lunghezze focali inferiori ai 35 mm
- Normali con lunghezze focali intorno ai 50 mm
- Teleobiettivi con lunghezze focali superiori ai 50mm.
A questo link puoi invece vedere la classificazioni degli obiettivi in base all’angolo di campo.
La Pdc è inversamente proporzionale alla lunghezza focale visto che:
- ad alte lunghezze focali, quindi fotografando per esempio con un teleobiettivo, abbiamo una netta diminuzione della profondità di campo
- mentre a basse lunghezze focali, quindi usando un grandangolo, abbiamo un grande incremento della Pdc
Non è infatti un caso che nella fotografia di paesaggio viene principalmente usato il grandangolo, in modo tale da avere una buona nitidezza su tutti i piani focali. Diaframma, profondità di campo e fotografia
Diaframma, profondità di campo e fotografia
Un’altra variabile che influenza la profondità di campo è l’apertura del diaframma, uno dei parametri più importanti di tutta la fotografia di base e non solo.
Il diaframma infatti ha influenza su molti aspetti di uno scatto come per esempio l’esposizione fotografica.
Il diaframma è uno dei tre parametri, insieme al tempo di posa e alla sensibilità ISO, che forma il famoso triangolo dell’esposizione, il concetto principe per regolare la luminosità di una fotografia.
La relazione esistente tra la profondità di campo e l’apertura del diaframma è direttamente proporzionale visto che:
- A bassi valori di diaframma (es. F/2.8) abbiamo una Pdc molto ridotta
- Mentre a grandi valori di F (es. F/16) abbiamo un aumento della profondità di campo
La terza variabile che influenza la profondità di campo in fotografia
Una terza variabile molto importante per la gestione della profondità di campo è la distanza esistente tra la fotocamera e il soggetto principale dello scatto.
Anche in questo caso possiamo dire che esiste una sorta di relazione diretta tra queste due variabili visto che:
- Più si è vicini al soggetto, minore sarà la profondità di campo
- Mentre man mano che aumenta questa distanza, aumenta anche la quantità di nitidezza nelle nostre fotografie
Come calcolare la profondità di campo
Ci stiamo avvicinando alla fine di questo articolo ma direi che conoscendo queste semplici regole fotografiche sarà molto più facile gestire la Pdc nei tuoi scatti, senza dover andare a tentativi perdendo così un sacco di tempo prezioso.
Se infatti vorrai massimizzare la profondità di campo delle tue immagini dovrai: usare una lente grandangolare, avere una buona distanza dal punto di scatto al soggetto principale e usare un’apertura del diaframma molto ristretta.
Tieni comunque sempre presente che l’unica variabile di quelle analizzate che non influisce sulla inquadratura finale è l’apertura del diaframma. Usando infatti una diversa focale o una differente distanza tra soggetto e fotocamera, avrai un netto cambio di composizione e dovrai quindi agire di conseguenza.
Come calcolare la profondità di campo in fotografia: conclusioni
Direi che dovresti avere capito come calcolare la profondità di campo in qualunque situazione di scatto ti troverai.
Ovviamente all’inizio avrai un po’ di difficoltà a trovare subito le corrette impostazioni ma ti posso assicurare che anche solo fine di una giornata di prove, sarai in grado di utilizzare queste variabili a tuo vantaggio.
Quindi la prossima sessione fotografica, pensa a quali elementi influenzano la profondità di campo e regolati di conseguenza in base alla scena che hai davanti.
Più si pratica questa tecnica e ci si abitua a cambiare le impostazioni in situazioni diverse, più velocemente ne acquisirai la padronanza.