La pulizia del pozzo nero
Le soluzioni abitative singole o quelle delle vie urbane, dove non è possibile collegarsi alla rete fognaria pubblica, sono provviste di pozzi neri.
Si tratta di una sorta di serbatoi inseriti nel terreno definiti anche fosse settiche, dove avviene l’eliminazione delle acque nere.
Il serbatoio a tenuta stagna raggiunge il livello stradale in modo che i rifiuti che vengono scaricati nella fossa possano essere rimossi da personale competente ed autorizzato, quando raggiungono i ‘livelli di guardia’.
La ditta addetta si preoccuperà di aspirare con delle specifiche pompe, tutto il liquame che si è formato in questa specie di contenitore, che ha un volume tra i 2 ed i 20 metri cubici.
L’operazione può essere effettuata soltanto da operatori che collaborano con un’azienda iscritta ‘all’albo dei gestori ambientali per lavaggi, autospurghi, pulizia pozzi neri e fosse biologiche, disinfestazioni, trasporto rifiuti speciali non pericolosi’.
Lo spurgo, un intervento necessario
Eliminare l’acqua stagnante da un pozzo nero è un’operazione da effettuare necessariamente, ma soprattutto, con interventi programmati.
Se le operazioni di spurgo avvengono saltuariamente si rischiano delle perdite nell’area circostante, perché le fosse settiche non sono provviste di alcun canale di scolo.
Inoltre, odori non troppo gradevoli potrebbero propagarsi all’interno delle tubazioni e raggiungere gli ambienti domestici.
Per non far perdere la funzionalità corretta al pozzo nero, esso deve essere accuratamente monitorato da esperti professionisti con una frequenza proporzionale alla quantità di liquame che il contenitore sotterraneo riesce a contenere.
Di solito, lo svuotamento viene effettuato una volta all’anno ma la regola non è standard, poiché tutto dipende da una serie di fattori come un uso eccessivo di detersivo o acqua piovana e sostanze esterne che potrebbero sovraccaricare il pozzo.
Al contrario della fossa biologica, il pozzo nero necessita di svuotamenti più frequenti per rimuovere schiume o detriti, che potrebbero otturare i fori di dispersione dell’acqua depurata.
La manutenzione comprende la pulizia della fossa
La manutenzione corretta di un pozzo nero non riguarda soltanto lo svuotamento dello stesso, ma anche un‘accurata pulizia della fossa e la verifica delle condizioni di quest’ultima per valutare se ci siano danni.
La longevità del pozzo nero, infatti, dipende proprio dall’adeguata manutenzione che si apporta e la ditta specializzata si accerterà che il livello di acqua previsto giornalmente, sia quello idoneo.
Inoltre, il personale competente potrà fornire agli utenti dettagliati consigli per evitare inutili e dannosi intasamenti dovuti all’uso di additivi o all’immissione negli scarichi di sostanze estranee come assorbenti igienici, fogli di giornale o fondi di caffè.
Proprio per evitare sovraccarichi d’acqua dovuta all’irrigazione di alberi da frutto o di orti urbani, è necessario non iniziare nessun genere di coltivazione nei pressi dei pozzi neri.
Il pozzo nero può durare anche 40 anni e non costituirà mai un pericolo per le falde acquifere nè per l’ambiente, a patto che le azioni manutentive siano programmate.