Purtroppo, a causa dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 a soffrire da un punto di vista economico non sono soltanto i liberi professionisti o i dipendenti, ma a quanto pare anche i lavoratori della formazione professionale stanno duramente sopportando questa situazione alquanto drammatica quanto spiacevole.
Per affrontare questo duro momento, sono 1600 i lavoratori che hanno inviato una richiesta di aiuto tramite i sindacati, alle Istituzioni apposite.
Qualche giorno fa ad esempio, i sindacati siciliani sono riusciti ad ottenere un incontro in videoconferenza con l’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale al fine di trovare delle soluzioni che possano tutelare anche questa categoria di lavoratori, visto e considerato che sono stati esclusi dalla fruizione del sostegno economico.
Procedura per l’attivazione degli ammortizzatori sociali
Così come gli altri settori, anche per la formazione sono scattate per migliaia di lavoratori le procedure per l’attivazione degli ammortizzatori sociali, sia il fondo integrato di solidarietà che la cassa integrazione in deroga.
Per la formazione sono giunte tantissime richieste che coinvolgono oltre 1.644 lavoratori, per le scuole private invece le richieste coinvolgono 1.184 lavoratori e pare che questo dato continuerà a crescere sensibilmente.
Purtroppo, se non si attueranno dei provvedimenti concreti quanto prima, la situazione potrebbe rivelarsi molto drammatica e le ripercussioni cadrebbero non solo sul servizio stesso ma anche sugli operatori.
L’impegno da parte del governo regionale è tanto, ma non basta, bisogna che il Governo faccia anche la sua parte in maniera tale che la Sicilia non abbia delle drastiche ripercussioni in termini di perdita di posti di lavoro.
Pertanto, alla luce di quanto detto, si rivela necessario poter assicurare a tutti gli operatori di settore il riconoscimento delle spese nonché il pagamento delle somme di denaro.
Formazione professionale anche in Sardegna: grido di allarme di 4.000 lavoratori
Purtroppo ad oggi, non è soltanto la regione siciliana a dover fare i conti per tutelare la formazione professionale, anche la Sardegna chiede aiuto, un mondo che coinvolge 10 mila utenti, circa 4.000 lavoratori tra collaboratori e dipendenti.
Anche in questo caso moltissimi sono gli enti che esprimono grande preoccupazione per gli esiti di tutte le sospensioni di ogni attività.
Purtroppo in un momento così delicato bisogna che ci sia la massima concordia tra Stato e Regioni, in particolar modo bisogna mettere in atto delle strategie utili quanto efficaci per affrontare con efficacia alcune scelte che concernano il settore della formazione professionale.
Difendere i diritti dei lavoratori
L’emergenza coronavirus che ha investito il nostro Bel Paese, ad oggi vede i sindacati in prima linea per difendere e tutelare i diritti dei lavoratori:
- cassa integrazione,
- integrazione salariale,
- lavoro agile.
Attraverso la messa in atto di questi provvedimenti, il rischio che il Paese si blocchi è basso, ma non bisogna abbassare la guardia, perché basta un minimo errore per mandare in aria tutti i sacrifici fatti e arrestare l’economia italiana.
Flessibilità e lavoro agile, grazie alle direttive del Ministero della Pubblica Amministrazione, sono stati resi possibili anche negli uffici pubblici in modo da poter affrontare al meglio e con sicurezza l’emergenza Covid-19.