Tutti sappiamo che il nostro organismo, per funzionare correttamente, necessita di acqua. Solitamente si consiglia di assumere almeno 2 litri di acqua al giorno, ma la realtà è che il fabbisogno giornaliero idrico di una persona deriva da tanti fattori diversi, tra i quali anche la quantità di attività fisica svolta, l’età ed il clima. Ma perché si parla così tanto dei pericoli della disidratazione? In estate, ad esempio, i telegiornali consigliano sempre di bere molta acqua, anche se non si ha sete; questo perché, per quanto contraddittorio possa sembrare, non sempre si ha sete quando si è in pericolo di disidratazione. I bambini e gli anziani, ad esempio, percepiscono lo stimolo della sete molto meno degli adulti.
Oltre al caldo, la disidratazione può essere causata da un’eccessiva sudorazione, una temperatura corporea più alta del normale (soprattutto in caso di febbre), gravi episodi di diarrea o di vomito, ma anche dall’abuso di alcolici, dalla caffeina (che stimola la diuresi) ed alcuni farmaci. Anche bere poco può portare ai primi stadi della disidratazione: diverse persone, impegnate nel lavoro o in altre faccende, dimenticano di bere per delle ore, ignorando lo stimolo della sete. Spesso, si tende a bere poco anche quando si consuma l’acqua del rubinetto senza usare un addolcitore o un depuratore dell’acqua, come il filtro on tap Brita, a causa del sapore dell’acqua. Tutti questi fattori possono portare ad una disidratazione più o meno grave, ma quali sono i sintomi?
I sintomi della disidratazione
Sono diversi gli effetti che la disidratazione provoca al nostro corpo. I sintomi della disidratazione che spesso compaiono per primi sono la sensazione di sete, spesso accompagnata dalla bocca asciutta, una certa stanchezza o addirittura sonnolenza e sensazione di secchezza della pelle. Questi sintomi, se non si assumono dei liquidi in breve tempo, possono degenerare in mal di testa, giramenti di testa, costipazione e perfino vertigini. Allo stato di disidratazione più grave si ha un peggioramento di tutti i sintomi precedentemente elencati, con i casi più gravi in cui possono insorgere problemi alla respirazione, tachicardia, febbre, episodi di rabbia immotivata, confusione, delirio e perdita di conoscenza.
Il colore e la quantità delle urine
Un ottimo modo per valutare lo stato di idratazione, soprattutto nei neonati e nei bambini molto piccoli, che tendono facilmente ad espellere i liquidi, è quello di controllare il colore e la quantità delle urine. Normalmente, infatti, le urine sono giallo paglierino e appaiono limpide. In stati di disidratazione lieve, le urine posso apparire leggermente più scure, mentre appaiono decisamente più scure in caso di disidratazione moderata. Nei casi di disidratazione grave le urine possono apparire molto scure o addirittura essere del tutto assenti. Se le urine sono trasparenti, allora potreste stare assumendo troppa acqua.
Ci sono altre condizioni mediche, oltre che ad alcuni farmaci ed alcuni cibi, che possono modificare il colore delle urine: in caso di cambiamenti al colore delle urine, contattate sempre il medico e chiedete maggiori informazioni sugli accertamenti da fare.
Quando è consigliabile contattare il medico?
Solitamente, nei casi di disidratazione lieve o moderata non occorre contattare un medico: basta riassumere i liquidi persi, lentamente e senza esagerare, per tornare alla normalità. È consigliato bere acqua oppure delle bibite apposite che vengono spesso pubblicizzate per gli sportivi, mentre è sconsigliato bere alcolici, caffè o altre bibite. In caso di disidratazione grave, specialmente se colpisce un anziano o un bambino, bisogna rivolgersi al medico e chiamare un ambulanza per recarsi al pronto soccorso; il corpo, in questo stato, ha bisogno di reintegrare i fluidi persi rapidamente, quindi i medici applicheranno subito una flebo.