Il Parco Natura Viva ha superato il mezzo secolo di attività a difesa della biodiversità: oggi è un moderno parco zoologico, dove la conservazione delle specie animali a rischio di estinzione e la sensibilizzazione delle nuove generazioni sono impegni quotidiani. Una vision proiettata nel futuro, che tuttavia viene da lontano.
Era il 21 giugno del 1969 quando l’architetto Alberto Avesani, padre di Cesare Avesani Zaborra attuale direttore scientifico, aprì i cancelli di quello che allora venne chiamato “Parco Zoo del Garda”, mostrando il primo animale esotico giunto sulle sponde del Lago: l’ippopotamo Pippo, lascito di un circo di passaggio. Si trattava di una vera e propria trasformazione epocale, da tenuta agricola esistente dal 1933 ad attrattiva unica, che di certo colpì l’immaginario e la fantasia della popolazione locale. Così, quasi per caso, iniziò la grande avventura: 6 ettari di estensione che nel 1973 divennero 12, con l’apertura del primo auto-safari del nord-Italia. E bisognerà aspettare il 1985 per vedere il giovane biologo Cesare Avesani Zaborra prenderne in mano la ristrutturazione manageriale e cambiarne il nome nell’attuale “Parco Natura Viva”. “In quello spazio di tempo però – interviene Avesani Zaborra – si erano già verificati cambiamenti all’altezza di un futuro da protagonista: nel 1973 aprì il primo Autosafari del nord-Italia mentre 4 anni dopo vide la luce la zona dedicata ai dinosauri a grandezza naturale, alla quale seguì l’apertura della Serra Tropicale nel 1978”.
E sarà quella stessa Serra, dopo aver visto passare 20 milioni di visitatori, a segnare lo spartiacque tra passato e futuro: demolita nel settembre 2018, ha fatto spazio proprio alla nuova Serra dei Giganti, primo tassello di una grande trasformazione che porterà il Parco Natura Viva a diventare una vera accademia di scienze applicate. Oggi dunque, quell’azzardo del 1969 si è trasformato in 42 ettari di sentieri immersi nel verde per i visitatori, che con il loro biglietto vengono coinvolti in più di 20 progetti di conservazione delle specie animali in Italia e nel Mondo, possono conoscere oltre 200 specie e osservare un collezione zoologica che sfiora i 1500 esemplari. E d’altronde non è ancora sufficiente, perché la storia corre veloce verso una modernità che non aspetta e che impone un’attenzione sempre maggiore alla biodiversità che scompare sotto i nostri occhi.